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Sinni


Avviso traslazione turno distretto irriguo sinni 2 com. 8 Amendolara 9 e 10 Trebisacce dei giorni 1 e 2 agosto causa scoppio condotta adduttrice dn 700


L'impianto irriguo "SINNI" è un'opera a servizio dell'area comprensoriale tra i Torrenti S.Vicola e Saraceno e si sviluppa per oltre 38 Km lungo il litorale dell'Alto Jonio Cosentino, interessando una superficie irrigabile complessiva di Ha 3.110. Il comprensorio è suddiviso in 21 aree comiziali caratterizzate da due sugb-comprensori principali:
Area n. 1 - comprende i terreni irrigui sottesi ai comizi dal n. 10 al n. 21, ricadenti tra i torrenti S.Nicola ed Armi, in agro del comune di Rocca Imperiale (CS);
Area n. 2 - comprende i terreni sottesi ai comizi dal n. 1 al n. 10 dell'area compresoriale che va dalla contrada Santa Venere in agro del comune di Rocca Imperiale (CS), fino alle aree site in agro del comune di Trebisacce (CS).- (dal torrente Armi al torrente Saraceno)-.
L'approvvigionamento idrico avviene attraverso l'utilizzo delle acque del Fiume Sinni, invasate nella diga di Monte Cotugno, in agro di Senise (MT). Il sistema idraulico è costituito da un torrino piezometrico sito in località "Cesine", in agro di Rocca Imperiale , cui converge la portata massima pari a 550l/s, sogetta a variazionei continue, tali da determinare disfunzioni notevoli alle turnazioni programmate. Dal suddetto torrino si diramano due condotte adduttrici in acciaio che hanno le seguenti funzioni:
A) La prima , alimenta la vasca di accumulo n. 5 a servizio dell'area n. 1, di Rocca Imperiale;
B) La seconda, alimenta la vasca n. 6 a servizio dell'area n. 2, per la fornitura idrica alle aree attrezzate comprese tra la contrada Santa Venere in agro del comune di Rocca Imperiale e il comune di Trebisacce.
La rete idrica complessiva è realizzata con tubazioni diverse per diamentro e per pressioni, nonchè per differenti caratteristiche geomorfologiche dei siti di posa. Suddetta rete è alimentata a gravità per tutti i terreni sottesi a quote inferiori a 120metri s.l.m. Per le aree giagenti a quote superiori il rifornimento avviene tramite stazioni pompaggio munite di pompe autoadescanti.

 

STRUTTURA IMPIANTO

L'opera irrigua consta di:
1. Condotta adduttrice che si sviluppa per circa Km 38 da Rocca Imperiale a Trebisacce realizzata in acciaio con diametro da800 a 600 mm.;

2. N. 21 adduttrici secondarie a servizio di altrettanti comizi per circa K.. 90, in acciaio e con diametro da 900 a 200mm.;
3. N. 21 comizi irrigui tra quota 0 e 200 metri s.l.m., per una superficie sottesa complessiva pari ad Ha 3110 circa, serviti con condotte in acciaio, cemento amianto, P.V.C. e Pead, con diametro da 400 a 90 mm. e per circa 220Km.;
4. N. 13 vasche di accumulo e compenso per una capaciotà complessiva di 49.000 metri cubi;
5. N.10 impianti di sollevamento con impegno di 1600 Kw;
6. N. 3 case di guardia, rispettivamente localizzate in:
- Rocca Imperiale, località Cesine;
- Roseto Capo Spulico, località la Grilla;
- Trebisacce sede direzionale e centrale operativa Servizio Irriguo.
L'esercizio è a gravità fino a quota 100 metri s.l.m. per un totale di 2400 Ha, mentre per le restanti aree funziona a pompaggio diretto in rete. L'area n. 1 di Rocca Imperiale è attrezzata per circa 1050 ettari da quota 0 a150 metri s.l.m., ed è alimentata da una vasca (n.5) di accumulo e compenso di mc 18.000. L'area n. 2 è alimentata da una seconda vasca (6) posta a quota 150 metri s.l.m. di circa 13.000 mc, che alimenta altre 13 vasce di accumolo per la distribuzione irrigua comiziale alle aree sottese da Rocca Imperiale a Trebisacce.
L'impianto presenta delle peculiarità legate alla natura ed allo stato di idrogeologico dei terreni attraversati, oltre che alla giacitura dei fondi interessati alla pratica irrigua. Ne conseguono due problematiche importanti:
1.) Il problema della sicurezza, lagato alle particolari infrastrutture interessate e ai centri abitati attraversati;
2.) Il problema dell'affidabilità, connesso alle condizioni di esercizio che, a sua volta, è condizionato dalla presenza di impianti di sollevemento, di punti singolari della rete, di tratte di condotta site in aree a rischio e di pressioni di esercizio notevoli.
Entrambi trovano una loro risoluzione con l'attivazione di un impianto di telecontrollo e lecomando, che consente oltre che una gestione idrica più accurata, un monitoraggio continuo dell'impianto nelle tratte di condottaa ridosso d'infrastrutture essenziali, quali la ferrovia e la S.S. 106 Jonica, atto a garantire la sicurezza e la pubblica incolumità.

 

 




Ultimo aggiornamento: 02/08/2017 11:42:10